Riflessioni dominicali
4 settembre 2022, XXIII Domenica del Tempo Ordinario: Liturgia: Lettura del Santo Vangelo secondo San Luca (14,25-33).
Riflessione di Sylvia Thompson, della Conferenza Episcopale Irlandese Note sulla Li- turgia domenicale per il TDC 2022:
Oggi è la prima domenica del Tempo del Creato, il tempo dedicato dalla chiesa per celebrare sia il dono della creazione di Dio della nostra Casa Comune sia per riflettere sul nostro ruolo nel prendercene cura. Il tema di quest’anno è il forte invito “Ascolta la voce del creato”. Sappiamo fin troppo bene che siamo in un momento cruciale per la nostra Casa Comune, per il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità che stanno già avendo un impatto sulla vita di molte persone, sui loro mezzi di sussistenza e su tutta la vita. Noi, come cristiani, come stiamo rispondendo a queste sfide morali ed etiche? Riconosciamo che, come Mosè nella storia del roveto ardente, anche noi stiamo su “terra santa”? Naturalmente questa chiamata non è nuova è stata già posta con forza da Papa Francesco nella sua lettera intitolata Cura delle Casa Comune … Laudato Si’, ormai di quasi 7 anni fa!
E com’è appropriato che nel vangelo di oggi, “Gesù si volta” e ci chiede se vogliamo davvero essere “suoi discepoli”, suoi devoti seguaci, e portare la croce? È una domanda piuttosto forte in questi giorni! Tutti abbiamo le nostre responsabilità immediate, la famiglia, il lavoro, la scuola, le malattie, le tristezze, tante altre complicazioni. A volte siamo persi nella “grande folla di followers”, viviamo le nostre vite, correndo da un desiderio all’altro e ora ci viene chiesto di portare una croce in cima a tutto questo! Chi sottoscriverà tutto questo, te lo chiedo!
Ci iscriviamo ad allenamenti di calcio e sport diversi, anni di scuola primaria ancora più di scuola secondaria, lauree e corsi di perfezionamento, firmiamo contratti e alcuni arrivano anche a firmare contratti a vita come nel matrimonio. Da questo sembra effettivamente che siamo in grado di prendere impegni. Quindi ora, in questo Tempo del Creato, possiamo impegnarci e aderire al progetto di proteggere il nostro vero luogo natale, la Nostra Casa Comune, il prezioso pianeta blu amorevolmente creato da Dio come casa per tutta la creazione?
Siamo in grado di rispondere alla minaccia di un crollo climatico totale e della devastante perdita della biodiversità? Siamo disposti a impegnarci per cambiare il nostro modo di vivere, il modo in cui riscaldiamo le nostre case, in cui viaggiamo, in cui coltiviamo i nostri campi, curiamo il giardino e anche il modo in cui facciamo le spese e mangiamo? Queste sono domande immense, che in realtà ci sottopongono ad un nuovo tipo di croce. Ma questa è una croce che possiamo abbracciare con gioia anche se senza dubbio prevede anche un po’ di dolore nel lasciare alle spalle il vecchio modo di essere. La gioia può venire quando lavoriamo (con Gesù e altri) follower ‘devoti’ nelle nostre comunità per co-creare una Casa Comune nuova e trasformata, dove gli agricoltori possono sfamare le loro famiglie, le popolazioni indigene possono vivere nel loro luogo di origine, le persone nelle città respirare aria pulita e tutti noi possiamo avere acqua potabile pulita e sicura e, chiaramente, dove la natura e tutte le creature di Dio possono prosperare.
Continuiamo a pregare insieme e a chiedere che lo Spirito Santo ci guidi mentre iniziamo la nostra celebrazione del Tempo del Creato e facciamo passi, non importa se piccoli, per vivere in armonia con tutta la creazione di Dio, mentre impariamo a camminare più delicatamente sulla ‘terra santa’ di Dio.