5 cose da sapere sulla storica dichiarazione del Tempo del Creato dei leader cristiani

Per contribuire all’avvio del Tempo del Creato, papa Francesco, il patriarca ecumenico Bartolomeo e Justin Welby, arcivescovo di Canterbury, hanno rilasciato una storica dichiarazione congiunta.

Il primo messaggio in assoluto dei tre leader religiosi invita tutti i cristiani e le loro comunità ad affrontare la “minaccia senza precedenti del cambiamento climatico e del degrado ambientale“.

Perché è così importante e cosa dovremmo fare ora? Ecco cinque cose da sapere sul loro messaggio storico.

  1. Il Tempo del Creato è un’opportunità per creare un vero cambiamento nel mondo.

Il Tempo del Creato è la celebrazione cristiana annuale di preghiera e azione per la nostra casa comune.  Inizia il 1° settembre, Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato e termina il 4 ottobre, Festa di San Francesco d’Assisi, patrono dell’ecologia amato da molte confessioni cristiane.

Agisci durante il Tempo del Creato.

I leader hanno scritto che questo periodo speciale dell’anno è un’opportunità per cambiare i nostri modi e non voltarci mai indietro. Qualche settimana prima della 26a Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, i cristiani hanno l’opportunità di sostenere e creare un vero cambiamento per la nostra casa comune durante questo tempo  ecumenico.

Questo è un momento critico. Ne va del futuro dei nostri figli e della nostra casa comune.“, affermano i leader.

Mentre i leader mondiali si apprestano ad incontrarsi a Glasgow a novembre per deliberare sul futuro del nostro pianeta, preghiamo per loro e riflettiamo su quali sono le scelte che tutti dobbiamo compiere. Perciò, come guide delle nostre Chiese, esortiamo tutti, quale che sia la loro fede o visione del mondo, a cercare di ascoltare il grido della terra e delle persone povere, esaminando il proprio comportamento e impegnandosi a compiere sacrifici significativi per il bene della terra che Dio ci ha donato”.

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  1. Nonostante i peccati passati, abbiamo ancora l’opportunità di agire bene mediante il creato di Dio. 

Citando la Scrittura, i leader hanno ricordato come la nostra comune tradizione cristiana ci invita a mettere in pratica “la responsabilità individuale e collettiva per la dote che ci ha dato Dio“.

Ma abbiamo sbagliato nei nostri modi. “Abbiamo massimizzato il nostro proprio interesse a scapito delle generazioni future. Concentrandoci sulla nostra ricchezza, scopriamo che i beni a lungo termine, tra cui l’abbondanza della natura, vengono consumati per il vantaggio a breve termine“, continuano i leader.

Eppure non tutto è perduto. Come ha chiarito il recente rapporto delle Nazioni Unite  abbiamo ancora tempo per raggiungere gli obiettivi dello storico accordo di Parigi sul clima.

I leader hanno scritto: “Ora, in questo momento, abbiamo un’opportunità per pentirci, per voltarci con determinazione, per dirigerci verso la direzione opposta. Dobbiamo perseguire generosità e correttezza nei modi in cui viviamo, lavoriamo e usiamo il danaro piuttosto che il guadagno egoistico”.

  1. Il cambiamento climatico è una questione morale e di vita. 

I leader hanno ricordato a tutti noi che la crisi ecologica e l’emergenza climatica sono questioni morali e di vita. Se sostieni la vita, lavori contro la crisi climatica.

Dio comanda: «Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza» (Dt 30, 19). Dobbiamo scegliere di vivere in modo diverso; dobbiamo scegliere la vita.

Come ha fatto papa Francesco in modo così potente nella Laudato Si’,i tre leader sottolineano come la crisi climatica colpisca in modo sproporzionato i più vulnerabili tra noi. Questi sono membri della creazione di Dio che hanno avuto poco a che fare con le emissioni di gas serra che, secondo gli scienziati, stanno causando l’emergenza climatica, ma subiscono i suoi effetti peggiori.

Serviamo un Dio di giustizia, che si compiace nella creazione e crea ogni persona a Sua immagine, ma che ascolta anche il grido delle persone povere. Perciò c’è in noi una chiamata innata a rispondere con angoscia quando vediamo questa ingiustizia devastante“, hanno scritto i leader.

  1. L’uscita da queste crisi richiede una cooperazione più profonda tra tutti i cristiani.

I leader sottolineano come il mondo stia combattendo le crisi in corso, tra cui l’emergenza climatica, la pandemia di COVID-19, la fame nel mondo, la sofferenza economica, tra le altre.

La strada da percorrere consiste nel cogliere questa opportunità “attraverso una rinnovata corresponsabilità globale e una nuova solidarietà”, che comporta cambiamenti per tutti.

Ognuno di noi, individualmente, deve assumersi la responsabilità di come vengono usate le nostre risorse. Insieme, come comunità, Chiese, città e nazioni, dobbiamo cambiare rotta e scoprire nuovi modi di collaborare per abbattere le tradizionali barriere tra popoli,smettere di competere per le risorse e iniziare a collaborare... Questo cammino esige una collaborazione sempre più stretta tra tutte le Chiese nel loro impegno di prendersi cura del creato, la terra che Dio ci ha donato.(Gn 2,15) .”

  1. Tutti noi siamo necessari.

I tre leader cristiani non hanno limitato il loro appello speciale per il Tempo del Creato ai cristiani; hanno invitato tutte le persone e le istituzioni a fare la loro parte.

Insieme, a nome delle nostre comunità, facciamo appello al cuore e alla mente di ogni cristiano, di ogni credente e di ogni persona di buona volontà”, affermano i leader nella dichiarazione.

“Tutti noi — chiunque e ovunque siamo — possiamo avere un ruolo nel modificare la nostra risposta collettiva alla minaccia senza precedenti del cambiamento climatico e del degrado ambientale.Prendersi cura del creato di Dio è un mandato spirituale che esige una risposta d’impegno. Questo è un momento critico. Ne va del futuro dei nostri figli e della nostra casa comune”.

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